Focus 3 – Documento di Base
La nuova direttiva qualifiche, pubblicata a dicembre del 2013, apporta alcune modifiche alla direttiva relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali (Dir 36/2005) e al regolamento relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno “regolamento IMI” (Reg UE 1024/2012); essa tende alla razionalizzazione, semplificazione e miglioramento delle norme per il riconoscimento delle qualifiche professionali al fine di favorire la mobilità dei lavoratori all’interno dell’UE e l’incremento del livello occupazionale, garantendo al contempo strumenti più adeguati e in linea con le trasformazioni digitali in corso e favorendo una spinta ad maggiore modernizzazione delle pubbliche amministrazioni. Gli Stati membri avranno a disposizione due anni di tempo per il recepimento, a decorrere dall’entrata in vigore della direttiva.
Tra le principali novità c’è l’introduzione della tessera professionale europea (EPC), strumento volto a semplificare il riconoscimento delle qualifiche professionali e a rendere più efficiente la procedura per chi intende esercitare una professione regolamentata in altri Stati membri. L’EPC è uno strumento volontario a disposizione dei professionisti che manifestano l’interesse ad avvalersi dei vantaggi che la tessera comporta, avrà la forma di un certificato elettronico che le autorità competenti dello Stato membro di origine e di quello ospitante si scambieranno tramite il sistema di informazione del mercato interno (IMI) e sarà disponibile sia per la prestazione temporanea e occasionale di servizi, sia nel caso di stabilimento. La direttiva ha introdotto, inoltre, la possibilità per il professionista di esercitare la propria attività in un altro Stato UE solo nel settore corrispondente a quello per il quale è qualificato nello Stato membro di origine, con accesso parziale all’attività professionale dello stato ospitante, evitando l’applicazione di pesanti misure compensative. Le professioni che beneficeranno della tessera saranno individuate attraverso specifici atti della Commissione UE che terranno conto dei criteri individuati dalla direttiva, quali la mobilità attuale e potenziale, l’esistenza di interesse della categoria professionale all’ottenimento della EPC, la regolamentazione della professione in un numero significativo di stati membri.
Il Congresso europeo è una importante opportunità per la nostra categoria per raggiugnere i seguenti obiettivi:
-perfezionare la identità europea dell’agronomo secondo un modello base riconosciuto dai professionisti europei e dagli stati membri;
-avviare il percorso che consentirà di ottenere la Tessera Professionale Europea dell’Agronomo (EPC);
-definire un “quadro di formazione comune”;
-verificare che nei paesi europei sia garantito il “processo di trasparenza“, cioè la assenza di norme che richiedano requisiti per l’accesso e/o l’esercizio di una determinata professione direttamente o indirettamente discriminatori sulla base della nazionalità o del luogo di residenza.
A partire dal Congresso sarà necessario un percorso che preveda il rafforzamento ed ampliamento della associazione degli agronomi europei (CEDIA) perché diventi il principale interlocutore delle istituzioni europee, la promozione di un sistema di formazione professionale continua riconosciuta al livello europeo, il miglioramento della mobilità europea del professionista incoraggiando opportunità di esperienze professionali nell’ambito europeo, soprattutto per i giovani professionisti.